Sulla cresta dell'onda della paura, di Avi Grinberg

"La paura è l'onda che si solleva dal mare davanti a noi. Siamo in piedi nell'acqua, di fronte a una montagna blu-verde che si solleva e si muove rapidamente verso di noi. Questo è il modo in cui sperimentiamo fisicamente la paura: come una gigantesca onda fredda che emerge all'interno di noi.
Una persona che affronta l'onda ha diverse scelte.

Prima: può tuffarsi sotto l'onda e lasciarla passare al di sopra di sé, senza sentirla e senza muoversi dal posto in cui è. La persona non è là quando l'onda passa.


Seconda: può affrontare l'onda pensando di essere abbastanza forte per resisterle, lasciare che l'onda si infranga su di lei senza farsi spostare. In genere in casi come questo, l'onda scaglia la persona da una parte e la fa cadere a testa in giù. Inoltre se è abbastanza forte, la manderà anche a sbattere contro il fondale.


C'è una terza possibilità, in cui una persona si trova di fronte l'onda, sbalordita di essere nell'oceano in mezzo alle onde. E' paralizzata, incapace di reagire. E allora l'onda la colpisce, la trascina e la fa volteggiare all'interno di se stessa. La persona emerge dall'acqua completamente battuta e contusa. In alternativa, l'onda può scagliarla con tutta la sua forza in alto mare, molto lontano da dove si trovava prima. In questa mancanza totale di controllo, il controllo esiste. C'è la sensazione di questa cosa immensa, di cui faccio parte, che mi trasporta sul suo dorso. C'è velocità ed enorme piacere e l'eccitazione del vivere "qui e adesso", sulla cresta dell'onda, con il pericolo imminente di essere sbattuto contro il fondale dell'oceano, impregna il tutto di un grande divertimento.


[…] Molti di noi hanno talmente paura della paura che non la sperimentano mai.

[…] Se la nostra capacità di sperimentare la paura e il dolore è offuscata, lo è anche la nostra capacità di sperimentare l'eccitazione e il piacere."